LA VEGLIA
Perché non dormi, povero cuore
insonne,
perché mi lusinghi e conduci fra sogni
soavi e funesti, fra dolci
ed effimere luci?
Al mondo, di vero e di umano, non c'è che l'amore,
lo
so, ed il tempo che inesorabile fugge
e tutto pian piano distrugge,
ma tu
ed io lo sappiamo, cancellare l'amore non può.
Che cosa è mai la mia vita,
a che vale la dura salita, per giungere all'aspro confine,
spezzando
sovente cespugli di spine:
senza amore un lento morire è la vita!
Amore,
amore, anch'io ti scelsi per il mio cammino
e poi m'illusi di toccar la
meta,
quel dì lontano, mai mi sembrò così vicino.
Ma il
tempo passa e nell'anima irrequieta,
ora c'è un dubbio grande ed una
pena inconsolabile e segreta.
Il tempo passa ed ogni giorno qualcosa
imparo:
a volte è dolce, talvolta triste ed anche amaro
e tu, cuore
paziente, conservi tutto,
come un vecchio avaro.
Passano gli anni e tu non
sei mai stanco,
ingenuo cuore, no, non sei cambiato,
anche se adesso fra i
miei capelli c'è qualche filo bianco.
Tu, cuore generoso, non ti
arrendi,
fiducioso aspetti così da anni e anni…
ma adesso dormi, non mi
tormentare,
stanotte vorrei soltanto poter dimenticare!